30 marzo 2007

La Domenica delle Palme

Per i "credenti" il senso, il valore di questa solennità liturgica è un vero e proprio atto di fede: riconoscere in Gesù di Nazareth il Messia. Le palme e l'ulivo vengono benedetti, portati nelle case e donati alle persone care come segno di autentica pace, quella di Dio. Oggi per molti, "credenti e non", penso che la palma simboleggi la pace universale, portata da una colomba che sembra non riesca a prendere il volo, come se le avessero tagliato le ali. Infatti se guardiamo un po' più in là del nostro naso, vediamo solo l'orrore di guerre che distruggono la vita come se non avesse alcun valore. E anche se ci dicono che esistono motivi gravi e che non c'è altro rimedio, mi rifiuto di pensare che possa esistere una causa giusta e valida per privare un uomo della cosa più cara che ha: la Vita! Ed è intollerante privare l'umanità di una parte di essa, qualunque sia, di qualsiasi razza, colore, religione, ideologia, perchè "ogni uomo è come un attimo nel tempo, che viene è stato e non si ripeterà mai più...ogni uomo ha un valore immenso...(da una canzone dei Gen)". Se guardo poi proprio sotto al mio naso, non vedo guerre con bombe e fucili questo sì, ma mi accorgo che nel nostro piccolo, nel quotidiano, spesso siamo tutti troppo intolleranti e aggressivi con chi magari la pensa diversamente da noi e con chi, secondo il nostro punto di vista, si sta comportando in maniera errata. Come sempre quindi, auguro prima a me stessa e poi a Voi, di essere in qualunque modo portatori di pace: chissà che questa colomba torni a volare!!!

21 marzo 2007

E' Primavera?!?

Eh già! La primavera inizia ufficialmente oggi, ma a quanto pare, visto il clima, dovremo aspettare ancora un po'. Per il momento ci "accontentiamo" di questo strascico d'inverno che poi tanto inverno non è stato(speriamo non inizi ora), e immaginiamo momenti migliori. Ah.....che meraviglia svegliarsi la mattina e scoprire dietro le tende il cielo azzurro, aprire la finestra e sentire sulla pelle il calore dei raggi del sole, udire l'armonioso cinguettio degli uccellini, ammirare il volo delle rondini, osservare con gioia "Pigrizia" che piano piano esce dal suo letargo, annusare l'aria e sentirla fragrante e profumata di fiori che sbocciano, avvertire una strana e prorompente energia e voglia di fare! Elettrizzante no?!? Ma.....cosa accade? Comincio a sentire un prurito al naso, poi alla gola... ed ora gli occhi cominciano a bruciare e poi a lacrimare e adesso... il naso comincia a chiudersi, ho difficoltà a respirare bene, devo tenere la bocca aperta, ma il prurito diventa insopportabile, sono ormai rossa come un peperone e così il mio naso e anche gli occhi... Eccolo: Etchììì, uno due tre quattro cinque sei sette otto nove dieci etchììì e ancora etchììì!!! Poi mi fermo: sono completamente sudata. Dai su, è Primavera! Era solo un attacco di allergia, passerà. Sì... ma poi ritorna: Etchììì, etchììì, etchììì, etchììì, etchììì..... Preferisco l'estate!

08 marzo 2007

8 marzo

Si dice che le origini della festa dell'8 marzo risalgano al 1908. A New York, nei primi giorni di marzo, le operaie di un’industria tessile iniziarono una serie di proteste contro le terribili e inumane condizioni in cui erano costrette a lavorare. Proprio l'8 marzo il proprietario, pensando di fermare lo sciopero e le altre manifestazioni, bloccò le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Nello stabilimento scoppiò un incendio e le 129 operaie prigioniere all'interno, morirono arse dalle fiamme. Questa tragedia diede il via, negli anni successivi, ad una serie di celebrazioni, che nei primi tempi furono circoscritte agli Stati Uniti, poi si estesero fino ad assumere una importanza mondiale.
L’8 marzo è quindi il ricordo di quel tragico giorno, diventato il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, oltre che punto di partenza per il riscatto della propria dignità e per la conquista della parità sociale. Esistono anche altre versioni della storia dell'8 marzo, ma di sicuro il significato della celebrazione non cambia. Oggi questa data è diventata una festa più frivola e meno impegnata, perché come tutte le ricorrenze, a lungo andare il fattore commerciale prende il sopravvento. Da una parte è anche giusto così: abbiamo tutti bisogno, chi per un motivo, chi per un altro, di fare festa e lasciarci andare ogni tanto e sempre secondo me, nei limiti del buon gusto! L'augurio che vorrei fare alle donne e a me stessa è di avere più fiducia nelle proprie capacità, di essere più unite e solidali, di pretendere sempre il rispetto dagli altri e da sè stesse, di lottare sì ma con meno aggressività e di preservare con fierezza la propria femminilità. La mia dedica virtuale per oggi e per tutti i 365 giorni dell'anno non può essere che questa:
"QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO" di Enrico Ruggeri
Ci fanno compagnia certe lettere d'amore, parole che restano con noi;
e non andiamo via ma nascondiamo del dolore che scivola, lo sentiremo poi.
Abbiamo troppa fantasia e se diciamo una bugia
è una mancata verità che prima o poi succederà
cambia il vento ma noi no e se ci trasformiamo un po',
è per la voglia di piacere a chi c'è già o potrà arrivare a stare con noi.
Siamo così, è difficile spiegare certe giornate amare, lascia stare,
tanto ci potrai trovare qui, con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche neanche quando
ti diremo ancora un altro "si".
In fretta vanno via della giornate senza fine, silenzi che familiarità;
e lasciano una scia le frasi da bambine che tornano, ma chi le ascolterà...
E dalle macchine per noi i complimenti dei playboy
ma non li sentiamo più se c'è chi non ce li fa più,
cambia il vento ma noi no e se ci confondiamo un po'
è per la voglia di capire chi non riesce più a parlare ancora con noi.
Siamo così, dolcemente complicate,
sempre più emozionate, delicate,
ma potrai trovarci ancora qui,
nelle sere tempestose portaci delle rose, nuove cose
e ti diremo ancora un altro "si",
è difficile spiegare certe giornate amare, lascia stare,
tanto ci potrai trovare qui, con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche neanche quando
ti diremo ancora un altro "sì"

06 marzo 2007

Se capitasse a te?

Questa volta la domanda del mese ha battuto tutti i record per quanto riguarda il numero di commenti ricevuti. Evidentemente, checchè se ne dica, l'amore è ancora un argomento stuzzicante. Bene! Sono contenta e Vi ringrazio per la partecipazione. Quello che maggiormente vorrei ottenere in questo blog è proprio lo scambio di idee e opinioni e pare che ci sia. Difatti Sabrina nell'ultimo commento al post precedente (andatelo a leggere) propone una nuova domanda: "Cosa fareste se vinceste un milione di euro?" Il tema è stimolante e mi fa ricordare un episodio che mi è capitato un po' di tempo fa. Io so esattamente cosa si prova a vincere così tanti soldi e non perchè li abbia vinti per davvero, ma solo perchè sono stata vittima di uno scherzo degno di "Scherzi a parte" organizzato alla perfezione dal mio amico "Silver Fox". Per farvela breve, quando abitavo ancora vicino Roma, io e questo mio amico giocammo insieme una schedina del totogol. Non so come ci riuscì, ma fu così bravo da crearne una nuova, quasi identica all'originale, chiaramente con i risultati giusti. Poi con una scusa fece in modo che la controllassi io e andò proprio così. Arrivata a casa infatti, andai alla pagina del televideo con i numeri pubblicati e cominciai a controllare. Il primo numero era esatto, il secondo, il terzo e così via fino all'ultimo: tutti esatti! Non riuscivo a crederci e mi convinsi di aver controllato male. Così ricominciai a guardare ma non riuscivo: ormai il cuore batteva all'impazzata e le immagini si accavallavano. Ho dimenticato di dirvi che il montepremi era sooolo di due milioni di euro e quindi un milione a testa per me e Silver Fox. Quando dopo un po', mi resi conto che i numeri erano davvero tutti giusti, fui obbligata a sedermi perchè le gambe non mi reggevano più. La prima sensazione forte fu una grande paura, il terrore vero che ad un tratto sarebbe potuta cambiare tutta la mia vita. Poi si aggiunse una strana eccitazione che proveniva certamente dal fatto che quei soldi avrebbero "aggiustato" tante cose. Corsi poi al telefono per chiamare il mio amico (canaglia) e dirgli la straordinaria notizia. Solo a quel punto, dopo avergli urlato: "Abbiamo vinto!!!", lui mi disse: "E' uno scherzo!". Lascio a Voi immaginare il seguito. Giusto per la cronaca, Silver Fox, che è un gran burlone, ha poi "pagato" questo scherzo ricevendo tanti altri scherzi da parte mia...ah ah ah!!!!!! (Ma lui sa che non basterà una vita di scherzi per pareggiare i conti). Tornando alla domanda di Sabrina dico quindi che se vincessi per davvero, continuerei anch'io a fare quello che faccio e questo è abbastanza ovvio perchè amo il mio lavoro e non ne potrei fare a meno, ma sistemerei tante cosine per me e per le persone vicine e forse anche per quelle non tanto vicine... Ciò non significa però che grazie ai soldi la vita diventa più felice... forse più comoda questo sì e ben venga. La felicità, ne sono certa, si costruisce dentro di noi e per fare questo i soldi non servono proprio... purtroppo. Ora tocca a voi se Vi va! Sabrina attende risposte e anch'io.