La passione per la musica e il canto in particolare, è nata in me, come spesso ho detto, intorno agli otto anni. In quel periodo frequentavo la parrocchia e cantavo nel coro. Dopo poco tempo, come conseguenza naturale della prima passione, ne nacque un'altra, altrettanto forte: la chitarra. In parrocchia c'erano dei ragazzi che suonavano ed io, desiderosa di imparare a suonare come loro, con una decisione e caparbietà mai avute prima (e forse neanche dopo), chiesi ai miei genitori di comprarmi una chitarra e un libretto con gli accordi. Cominciai così intorno agli 11 o 12 anni, a studiare per conto mio la chitarra. Ogni giorno dedicavo circa un'ora e a volte anche più, agli esercizi ed avevo una costanza spaventosa. Ben presto cominciarono a indolenzirsi i polpastrelli, poi a sanguinare, ma la cosa non mi spaventava affatto, anzi! Uscirono i primi calli... e ne fui contenta: le dita facevano così meno male. Imparai pian piano tutti gli accordi. Certo i primi tempi il suono non ne voleva sapere di uscire, ma non vi dico poi quando quegli strani rumori cominciarono a trasformarsi in suoni: che soddisfazione! Dopo un bel po' di mesi, quando avevo ormai assimilato gli accordi e i giri armonici, pensai che fosse giunto il momento di farmi aiutare da qualcuno per la cosa più difficile: il ritmo. Così mi feci coraggio e incominciai a portare la chitarra in parrocchia, dove i ragazzi che già suonavano mi diedero una grossa mano. Praticamente loro suonavano ed io cercavo di seguirli, imitandoli e impegnandomi a tenere il ritmo che portavano. Imparai così tanti ritmi diversi e persino l'arpeggio. Ero felice! Finalmente potevo suonare anch'io con gli altri ragazzi e animare le funzioni religiose e successivamente anche le riunioni del gruppo di cui facevo parte. Cantare e potersi accompagnare è stata una cosa grande per me, una vera svolta! Suonare uno strumento è quasi fondamentale per chi canta: ti completa! Ho avuto poi, in seguito, anche la fortuna di avere un coro di bambini e adolescenti a cui far fare le prove di coro e quella è stata un'esperienza formativa bellissima e unica. Ricordo con affetto e dolcezza quel periodo della mia vita da cui ho ricavato un insegnamento che non ho mai più dimenticato: trasmettere la propria passione agli altri è un dono speciale e unico che arricchisce per prima te stesso; vedere la passione che nasce in un'altra persona e in quel caso in un bambino o un adolescente, è una gioia indescrivibile. Tornando all'argomento, direi che non a caso quindi, la chitarra è rimasta una costante nella mia vita e anche quando, per esigenze tecniche e lavorative, l'ho accantonata per privilegiare il canto (il primo amore), ho sempre avuto con me nel pianobar, un partner che suonasse la chitarra e non un altro strumento. Ho promesso però a me stessa che prima o poi la imbraccerò di nuovo, in pubblico s'intende, per arrangiare qualche pezzo a due chitarre!!! Wow! Mi piacerebbe proprio... il secondo amore non si scorda mai!