02 luglio 2007

Il secondo amore...

La passione per la musica e il canto in particolare, è nata in me, come spesso ho detto, intorno agli otto anni. In quel periodo frequentavo la parrocchia e cantavo nel coro. Dopo poco tempo, come conseguenza naturale della prima passione, ne nacque un'altra, altrettanto forte: la chitarra. In parrocchia c'erano dei ragazzi che suonavano ed io, desiderosa di imparare a suonare come loro, con una decisione e caparbietà mai avute prima (e forse neanche dopo), chiesi ai miei genitori di comprarmi una chitarra e un libretto con gli accordi. Cominciai così intorno agli 11 o 12 anni, a studiare per conto mio la chitarra. Ogni giorno dedicavo circa un'ora e a volte anche più, agli esercizi ed avevo una costanza spaventosa. Ben presto cominciarono a indolenzirsi i polpastrelli, poi a sanguinare, ma la cosa non mi spaventava affatto, anzi! Uscirono i primi calli... e ne fui contenta: le dita facevano così meno male. Imparai pian piano tutti gli accordi. Certo i primi tempi il suono non ne voleva sapere di uscire, ma non vi dico poi quando quegli strani rumori cominciarono a trasformarsi in suoni: che soddisfazione! Dopo un bel po' di mesi, quando avevo ormai assimilato gli accordi e i giri armonici, pensai che fosse giunto il momento di farmi aiutare da qualcuno per la cosa più difficile: il ritmo. Così mi feci coraggio e incominciai a portare la chitarra in parrocchia, dove i ragazzi che già suonavano mi diedero una grossa mano. Praticamente loro suonavano ed io cercavo di seguirli, imitandoli e impegnandomi a tenere il ritmo che portavano. Imparai così tanti ritmi diversi e persino l'arpeggio. Ero felice! Finalmente potevo suonare anch'io con gli altri ragazzi e animare le funzioni religiose e successivamente anche le riunioni del gruppo di cui facevo parte. Cantare e potersi accompagnare è stata una cosa grande per me, una vera svolta! Suonare uno strumento è quasi fondamentale per chi canta: ti completa! Ho avuto poi, in seguito, anche la fortuna di avere un coro di bambini e adolescenti a cui far fare le prove di coro e quella è stata un'esperienza formativa bellissima e unica. Ricordo con affetto e dolcezza quel periodo della mia vita da cui ho ricavato un insegnamento che non ho mai più dimenticato: trasmettere la propria passione agli altri è un dono speciale e unico che arricchisce per prima te stesso; vedere la passione che nasce in un'altra persona e in quel caso in un bambino o un adolescente, è una gioia indescrivibile. Tornando all'argomento, direi che non a caso quindi, la chitarra è rimasta una costante nella mia vita e anche quando, per esigenze tecniche e lavorative, l'ho accantonata per privilegiare il canto (il primo amore), ho sempre avuto con me nel pianobar, un partner che suonasse la chitarra e non un altro strumento. Ho promesso però a me stessa che prima o poi la imbraccerò di nuovo, in pubblico s'intende, per arrangiare qualche pezzo a due chitarre!!! Wow! Mi piacerebbe proprio... il secondo amore non si scorda mai!

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ancora una volta riesci a provocare emozioni incredibili, io ero tra quei bambini e sono cresciuta insieme a te e grazie a te ho imparato a cantare, ma soprattutto ad amare cantare e ancora oggi nel mio piccolo lo faccio. Grazie e continua così......

Anonimo ha detto...

Pina riesci sempre con le tue parole a farci venire i "brividi" perchè ci fai immedesimare nella tua storia e quindi ci trasmetti tutte le emozioni possibili e immaginabili...
Sono fortunata ad avere una zia come te!!! Tutti dovremmo avere passione in qualcosa come ne hai tu per la musica. Baci Baci...

Anonimo ha detto...

E c'è di più: quando suoni vai in un'altra dimensione dove, a volte, ci sei solo tu. Non sei d'accordo?
Volevo dire anche che il terzo amore potrebbe essere che te le scrivi , te le canti e te le suoni (e sono certo che riusciresti bene specialmente se mentre scriverai non perderai di vista te stessa). In fondo (e senza offesa) scrive D'Alessio, scrive perfino Ramazzotti, perchè non potresti scrivere anche tu?
Cià, vi voglio bene.

Anonimo ha detto...

E chi se l'aspettava!! Io ho avuto la fortuna di ascoltare una sola volta la chitarra di Peppe, ma mai il privilegio della tua!
Hai sempre la capacità di stupire!...Pina dalle mille sfaccettature....UNA MATRIOSKAAAA!!! Ahahhahahaha
Beh a parte gli scherzi, è bello non dar mai nulla per scontato con te; avrei voluto avere una passione simile anche io e soprattutto la costanza e la forza di portarla avanti nonostante le difficoltà e gli ostacoli!
Le passioni, gli interessi, gli amori...chiamali come ti pare...ma sono ciò che ci contraddinstinguono e ci dicono chi siamo! Spero di poterlo dire anche io un giorno....vedremo!
Nel frattempo vi mando un KISSONE grande!

cocò ha detto...

ciao pinuzza, io credo che non è mai troppo tardi per fare ciò che si desidera..si vive per questo!!il solo fatto di svegliarsi la mattina con un obiettivo da portare avanti, ti dà la forza e la grinta per affrontare tutto! Non perdere mai la voglia di realizzare i tuoi sogni, perchè, come diceva una famosa canzone, "I sogni son desideriii, di felicitàààà...."...ahahahah bacibà da cocò Ps. Ci vediamo prestooooo!!

Anonimo ha detto...

Ciao Pinuccia, grazie per domenica scorsa....ho notato un qualcosa nel tuo sguardo, una volta finita Cosa Sei, forse l'ho immaginato...ma eri l'unica che sentivo realmente!!Oltre al caro buon Peppe che ascoltava appollaiato sullo sgabello!Cmq è bello poter comunicare così, senza parole! Un bacione, tvb

Anonimo ha detto...

Una piccola perla di saggezza orientale....MUahahahahahahhahah

Titolo: La lumaca

Il viandante scorse una lumachella che strisciava lentissimamente in mezzo alla strada.
La raccolse con attenzione e la pose sul ciglio, in mezzo all’erba.
«Ecco, lumachella, così non verrai pestata da qualche cavallo che passa di qui.»
La lumachella lo guardò di sottecchi.
«Il prossimo che mi riporta un’altra volta indietro lo sputo in faccia, mondo bastardo!»

Anonimo ha detto...

Mi mancate....sigh!