25 novembre 2008

Il silenzio...

Tranquilli... (si fa per dire, perchè credo lo siate), non ho la depressione post-crociera e non mi è ancora capitato di piangere nella vasca da bagno ripensando ai momenti di relax nell'idromassaggio, dove non c'era bisogno di chiudere gli occhi per vedere l'immensità di mare e cielo, e si aveva la fortuna di ammirare ogni giorno un panorama diverso. Semplicemente è un periodo in cui i miei neuroni hanno un'attività talmente frenetica che ho grosse difficoltà a trovare vocaboli adatti a tradurla e così preferisco il..... silenzio! Spesso se ne sottovaluta il valore, ma credetemi se vi dico che a volte non c'è alternativa migliore! Per carità, lungi da me l'idea che la comunicazione verbale non sia importante anzi direi fondamentale, ma assaporare ogni tanto l'assenza di parole, non fa male! Ancor di più e forse proprio attraverso il silenzio, vorrei riuscire a fermare anche i pensieri, che a volte servono e a volte proprio no... E' inutile tornare sempre sugli stessi ragionamenti e volere a tutti i costi trovare una soluzione ad ogni cosa... ripensare alle proprie paure e cercare in continuazione un modo per affrontarle... discutere con noi stessi o peggio con compagni immaginari... E' un'utopia raggiungere il silenzio interiore? No mi ripeto, basterebbe riconoscere che tutti i pensieri, i ragionamenti e le preoccupazioni non possono fare molto!!! Solo così è possibile trovare un po' di pace e di calma... e quindi, anche se magari per poco tempo... stop... pausa... silenzio... Anche se ha svariati significati, mi viene in mente questa poesia meravigliosa...
L'INFINITO di Giacomo Leopardi
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo perfettamente....considerando che i nostri pensieri si affollano e spesso sono anche "indesiderati" e non voluti, magari un pò di ben meritato e adorato silenzio non può ke far bene!
Ma non troppo, eh? Altrimenti si finisce col parlar soli...parola mia....haahhahahahahaha!!!
Baci baci allora, a presto spero!

cocò ha detto...

Cara Pina, ti comprendo benissimo...tra i vari problemi personali, lavorativi e del tram tram quotidiano, non c'è miglior soluzione..Perdere la capacità di ascoltare i propri pensieri interiori non agevola i rapporti all'"esterno", per cui è assolutamente fisiologica la necessità di "Resettare il sistema" e ricominciare daccapo!
Un abbraccione Cocò

Anonimo ha detto...

Completamente daccordo con te. Il silenzio, almeno per me, serve a riordinare le proprie idee, purtroppo non sempre si riesce!!!!
Pero' è importante rimenere con se stessi, magari su di un isola deserta col mare cristallino meglio ancora. Non ridere si fa per sognare un po'!!!!! Un bacio mia grande amica e a presto!

Anonimo ha detto...

mi adeguo e non parlo. sto in silenzio anch'io.

Anonimo ha detto...

Ultimamente faccio riferimento a due teorie (una positiva l'altra negativa):
la 1a dice che l'assenza di parole è comunque una forma arcaica di comunicazione e che quindi anche rimanendo in silenzio comunichiamo qualcosa.La 2a dà al silenzio un valore negativo. Come quando si osserva un minuto di silenzio per un defunto (o per un amore defunto): Sei morto e non parli più.Per onorarti resto muto come te,morto come te, per un minuto.
Voglio raggiungere quella terra felice dove il silenzio significa invece(e sopratutto) assenza di inutili ed estenuanti battibecchi.